Robert Frost e la sua strada non presa
Nota e traduzione di Marta Bardazzi
Robert Lee Frost, nato a San Francisco nel 1873, può essere definito il poeta che ha segnato l'inizio del nuovo secolo poetico americano con la sua semplicità e novità. La sua novità sta, per i critici americani e mondiali, nel conoscere "l'uomo" più di qualsiasi altro. Finalmente un poeta tralascia l'importanza formale e metrica per dedicarsi totalmente all'oggetto della sua arte.
In un’intervista, afferma: Una cosa che mi interessa, e che vorrei interessasse ai giovani, è considerare la poesia come forma primaria della comprensione. Se adesso la poesia non c'entra nulla con la comprensione e col mondo intero, allora non vale nulla.
Nel leggere le poesie di Frost, dobbiamo pensare che lui viaggia per concetti: è poco soggettivo e, partendo dalle sue esperienze, cerca di portare alla comprensione dei fatti umani comuni a tutti, come l'indecisione, la paura, e la fatica di vivere.
Una domanda
da "A Witness Tree", 1942
Disse una voce: guardatemi attraverso le stelle
e ditemi veramente, uomini terreni,
se tutte le ferite dell'anima e del corpo
non siano state troppo per pagare la sola nascita.
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La strada non presa
da “Mountain Interval”, 1920
Due strade divergevano in un bosco ingiallito
e poiché non potevo viaggiarle entrambi
ed essere un unico viaggiatore, sono stato fermo a lungo
e ho fissato il fondo di una, il più possibile,
fin dove partiva tra gli arbusti svoltava.
Poi ho preso l'altra, comunque a posto,
e forse persino meglio,
erbosa, che aspetta d'esser attraversata;
anche se, l'essere passato di lì,
ha fatto sì che io le prendessi entrambi.
Entrambi giacevano lì quel giorno
tra foglie non ancora calpestate.
Oh, la prima via l'avrei presa un altro giorno
ma, siccome ogni via porta a un'altra,
non sarei probabilmente tornato.
Dirò un giorno tutto ciò sospirando
in un momento tanti anni da questo:
due vie divergevano in un bosco, e io -
io ho preso quella meno percorsa,
e questo fece tutta la differenza.