Promettere a qualcuno di scrivere
Promettere a qualcuno di scrivere quando avete il dono della scrittura, promettere di dedicargli del tempo, di tornare a quella forma espressiva, significa aver interrotto una fonte di aria nella propria vita. Ho promesso a qualcuno di tornare a scrivere perché è venuto a mancare brutalmente il contatto che ebbi a lungo con il mio interno. Chi non lo vive potrebbe considerarla una cosa assurda ma spesso si tratta di una forma di auto difesa improvvisa e psicologica. Evitare di avvicinarsi a quello strato crudo di sé vuol dire non voler partecipare alle sue evoluzioni, alle sue illusioni e incoerenze. Ci sono delle cose che mi aiutavano a entrare in quello strato interiore. Per esempio, quei gesti di benessere personale come lo spargersi la crema, un bagno caldo senza alcun timer pre-impostato. Oppure alcuni odori di passaggio che proponevano un’epifania in luoghi passati, qualche nota musicale messa gentilmente una accanto all’altra e in grado di cliccare un tasto dentro di me. E poi c’è lei: la regina poesia. Anche un verso letto di sfuggita ha la potenza di riportarmi, trascinarmi, dove oso non andare, come se il mio corpo e la mia mente non aspettassero altro, tanto è improvviso il passaggio.
Perché questa paura di entrare? O, potremmo dire, uscire da uno stato di apparente benessere per permettersi di essere trasparenti? Auto difesa, abitudine, forza di volontà sconfinata che costringe a fare le cose alla perfezione pur di non sentirsi scomodi (come se non lo sentissimo comunque). Mi rendo conto di quanto sia difficile per me affrontare la quotidianità quando entro in quello strato. Ci saranno sicuramente cose irrisolte o parole ancora non dette o scritte, ma una grande parte di me non vuole darsi la possibilità di camminare in quelle ceneri. Funziona bene la parte di me che sta più in superficie, finché poi non cade e si spezza, non riuscendo più a mettere insieme i pezzi.
La poesia è sempre stata una terapia per tirare fuori, capire e stranamente anche rispondere a un’esigenza di mettere nero su bianco che sento da sempre di avere nelle vene. Ho rincorso tutta la vita forme espressive temporanee, talmente grande era la mia esigenza creativa (di creare, di dare forma a qualcosa fuori da me, forse per comprendere la mia interiore).
Insomma, promettere a qualcuno di tornare a scrivere vuol dire avere qualcuno nella vita che ti ama. Vi auguro di prometterlo anche voi. Ma non troppo spesso, se no vuol dire che non abbiamo ancora imparato la nostra lezione.